Il Campanile di San Marco, con i suoi 98.6 metri di altezza, è uno dei simboli di Venezia più conosciuti al mondo. Chiamato anche “el paròn de casa“, ovvero il padrone di casa dai veneziani, sorge sulla piazza omonima e proprio di fronte la Basilica di San Marco.
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In questa guida visiteremo assieme il campanile San Marco, scoprendone la storia, le particolarità e quelle curiosità che legano così tanto i veneziani a questa imponente torre campanaria. Sapevi ad esempio che l’attuale struttura è stata realizzata solo all’inizio del ‘900?
La travagliata storia del Campanile di San Marco
Da torre a campanile – i primi secoli
Siamo nell’anno 912 – prima ancora dell’anno mille – e i veneziani progettano una nuova torre di vedetta da affiancare alle quattro pre-esistenti per il Palazzo Ducale. Con il tempo questa prima struttura, di cui conosciamo pochissimo, è stata restaurata diverse volte spesso a causa di fulmini o di incendi.
La statua sulla vetta
Proprio alla fine del 1400 un fulmine danneggiò la cella campanaria e con i restauri che ne conseguirono venne aggiunta anche la statua in legno e rivestita in rame dell’arcangelo Gabriele che, attraverso una piattaforma girevole, serve ad indicare la direzione del vento. La statua venne poi sostituita nella metà del 1800 da un’opera simile realizzata da Luigi Zandomeneghi.
La Loggetta del Sansovino
Attorno alle metà del 1500, Iacopo Sansovino progettò una loggia alla base della torre, chiamata Loggetta di Sansovino. L’idea iniziale era di realizzare un arco di trionfo per i patrizi veneziani e doveva avere degli sbocchi anche sugli altri tre lati della torre. L’ampia terrazza di accesso fu aggiunta solo un secolo dopo.
Nella facciata si presentano tre arcate intervallate da nicchie in cui sono le statue in bronzo di divinità classiche: Minerva, Mercurio, Apollo e la statua della Pace.
Il campanile crolla!
Già nella metà del ‘700, quando un fulmine causò la distruzione di una parte del campanile e la morte di 3 persone, la popolazione iniziò a dubitare della sua integrità strutturale. Il campanile era davvero molto pesante, debole e soprattutto i materiali iniziavano ad essere usurati ma, ciò nonostante, non si intervenne per altri 150 anni.
Nonostante alla fine dell’800 una commissione l’avesse dichiarato stabile, nil 7 luglio del 1902, mentre si facevano dei piccoli restauri nella loggetta del Sansovino, venne notata una pericolosa fessura lungo i mattoni.
Dopo 2 giorni, la lesione sembrava allargarsi sempre di più e i tecnici si accorsero che il materiale intorno si sbriciolava anche semplicemente poggiandoci la mano. Intanto cominciavano a sentirsi scricchiolii e materiale che precipitava dalle pareti, tanto che dopo 3 giorni la lesione aveva iniziato a camminare lungo tutta la facciata ed era visibile a tutti.
I tecnici sottovalutarono l’entità del problema, ritenendolo dovuto a piccoli cedimenti di interventi precedenti e che non c’era pericolo di crollo. Come misura cautelativa venne impedito l’accesso al pubblico.
Il 13 luglio 1902 alle 09.47 la fessura si spalancò all’improvviso e si ebbe il crollo del Campanile di San Marco lasciando un cumulo di 20 metri di macerie.
La Basilica non subì danni, ma la loggetta del Sansovino venne travolta e distrutta. Dalle macerie emergevano solo l’angelo e la campana maggiore – parleremo tra poco delle campane della torre.
Il recupero delle macerie proseguì per oltre 6 mesi. Il sindaco di Venezia, in occasione dell’inizio del lavori di riscostruzione, pronunciò la celebre frase: “dove era e come era“. Dopo 10 anni – tra numerose polemiche, scioperi dei lavoratori e contestazioni – venne inaugurato il nuovo Campanile di Piazza San Marco.
I problemi di oggi
Il Campanile viene oggi tenuto sotto stretto monitoraggio e, secondo i dati del Consorzio Venezia Nuova, la struttura già non è più perfettamente verticale e diversi cedimenti causati dalla differenza tra fondazioni storiche e quelle ampliate ad inizio novecento. E’ per questo che vengono adoperati numerosi accorgimenti moderni – come le barre in titanio – per garantire la stabilità della struttura.
Le 5 Campane della torre
Non si sa quando di preciso le campane vennero collocate su quella che era inizialmente solo una torre di vedetta, ma è certo che nel XIII secolo già al loro posto. Oggi è possibile ascoltarle suonare in “plenum“, cioè contemporaneamente solo in pochissime ricorrenze liturgiche, come la festa del Santo Patrono.
NON TUTTI SANNO CHE: fino al 1722 esisteva anche una sesta campana, che dopo essere crollata e andata in pezzi, non venne più ri-sistemata.
Nel 1489 un violento fulmine fece cadere le campane sul solaio dove erano sospese, senza riportare alcun danno. Andarono in frantumi invece con il crollo del 1902, in cui l’unica ad uscirne miracolosamente illesa fu la Marengòna. Per produrre le nuove campane vennero fuse otto tonnellate di bronzo, utilizzando un antico forno dismesso.
- Marangòna: – suona la nota LA – Il termine Marangòn significa “operaio” e difatti la campana suonava per dare l’inizio e la fine ai lavoratori. Ha un diametro di 1,8 metri e pesa più di 3.500 kg.
- Nona: – suona la nota SI – suona tradizionalmente a mezzogiorno. Ha un diametro di circa 1,5 metri e pesa oltre 2.500 kg.
- Trottièra: – suona la nota DO – quando questa campana suonava, i patrizi dovevano sbrigarsi e far trottare i propri cavalli per raggiungere in fretta il Palazzo Ducale. Ha un diametro di quasi 1,4 metri e pesa 1.800 kg.
- Prégadi (o Mezza Terza): – suona la nota RE – suonava per annunciare le riunioni del Senato. Ha un diametro di quasi 1,3 metri e pesa circa 1.400 kg.
- Renghiéra (o Maleficio): – suona la nota MI – il suo termine deriva da “renga”, tradotto dal dialetto significa arringa, ed indica il discorso a difesa degli imputati. Il suo suono annunciava le esecuzioni capitali. Ha un diametro di circa 1,1 metri e pesa circa 1.000 kg.
CURIOSITA’ – LO SAPEVI CHE…?
Gli ebrei confinati nel Ghetto veneziano potevano uscire dalla porta che li teneva rinchiusi di notte solo dopo il suono della Marangona.
Una visita al Campanile di San Marco è davvero impedibile per poter osservare da un punto di vista davvero unico la città di Venezia. Con i suoi quasi 100 metri di altezza, questa torre è la quarta più alta d’Italia ed offre un panorama sulla laguna sensazionale.
Puntando lo sguardo a nord, nelle giornate più terse, si scorgono anche le Dolomiti, le montagne che fornivano la legna per le navi della Serenissima. Distinguerai invece molto bene le isole di Venezia (Murano, Burano, Torcello e il caratteristico sistema ecologico delle Barène)
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Orari di apertura e prezzi
Il Campanile di Venezia è aperto tutti i giorni dalle 09.45 alle 18.00. Il costo del biglietto è di 8 euro (ridotto 4 euro).