Il trono di Attila di Torcelllo è una scultura in pietra visibile ancora oggi accanto alla Basilica di Santa Maria Assunta. Secondo la leggenda è stata voluta direttamente dal potente Re degli Unni durante una delle sue scorrerie in Italia. Le analisi rivelano che il trono di Attila effettivamente risale al V secolo, cioè al periodo delle invasioni barbariche, ma quando c’è di vero dietro questa leggenda?
La leggenda del trono di Attila
Torcello è una delle isole di Venezia che sorprende ancora oggi per la sua tranquillità e per quell’atmosfera che trasuda una storia antica e ricca di leggende. In pochi sanno questa piccola isola è in realtà è stata una delle prime aree popolate di tutta la laguna e qui si rifugiarono gli abitanti di Altinum, città antichissima risalente al primo millennio a.C. e diventata importante durante la dominazione romana per essere un incrocio tra la via Popilia e la Claudia Augusta.
Fu saccheggiata e completamente distrutta dagli Unni di Attila e gli abitanti trovarono riparo proprio nell’isola della laguna veneziana. Sembra che il terribile re degli Unni si sia fermato proprio a Torcello e, dover conquistato l’isola, si sia fatto scolpire questo semplice ma robusto trono in pietra per poter governare temporaneamente il territorio. Ancora oggi sono facilmente riconoscibili i braccioli, la seduta e lo schienale.
Cosa dicono le fonti storiche
Sono state eseguite delle analisi specifiche su quest’antica scultura e risale proprio al V secolo d.C., quindi il periodo è lo stesso in cui visse Attila. Tuttavia è storicamente dimostrato che non arrivò mai a Torcello. Il feroce re barbaro, però, fermò le sue razzie ad Aquileia, importante avamposto dell’Impero Romano d’Occidente.
Famoso fu infatti il sacco di Aquileia, nel 452 d.C., una conquista unna maturata dopo un assedio che, secondo la leggenda, durò tre anni. A Torcello però, il re degli Unni, non arrivò mai. Quello che noi conosciamo oggi come il Trono di Attila veniva utilizzato dal Magister Militum di Bisanzio – l’impero Romano d’Oriente – durante le riunioni del popolo.
Trono di Attila, curiosità
Sembra che il trono di Attila porti felicità e fertilità a tutte le donne che vogliano avere un figlio. La leggenda narra infatti è sufficiente per una ragazza sedersi su questo trono in pietra per restare incinte entro 1 anno.
Cosa vedere nei dintorni
L’isola, abitata oggi da poche decine di abitanti, conserva ancora oggi quell’aspetto selvaggio che così fragorosamente stona con la maestosità degli edifici del centro storico di Venezia.
E’ proprio per questo che consigliamo una piccola passeggiata, con calma, per assaporare quell’atmosfera di tranquillità e di armonia che caratterizza il paesaggio della laguna veneta. Fu proprio passeggiando per queste piccole stradine che Ernest Hemingway trovò l’ispirazione per il suo romanzo Across The River and Into The Trees.
Nei dintorni consigliamo di vedere ovviamente la Basilica di Santa Maria Assunta, con il suo stupendo stile bizantino, le piccole casette che si affacciano direttamente sulla laguna e l’antico ponte del diavolo, che secondo la leggenda venne costruito dal demonio in persona in una sola notte!
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20 € a persona
A proposito del trono di Attila
Sull’isola puoi trovare un ottimo ristorante a base di pesce che si chiama proprio Al Trono di Attila (qui il sito internet del ristorante). In una posizione invidiabile, viste anche le piccole dimensioni dell’isola, consigliamo sempre di prenotare prima.